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L'incontro e la Maledizione

L'incontro e la Maledizione

In una semplice giornata di primavera, il giovane Roy Parker stava tornando a casa da scuola quando all'improvviso nota che dei ragazzi lo stanno inseguendo, appena se ne rende conto cerca di sfuggirgli scappando verso un sentiero lì vicino ma invano.

Appena lo raggiungono cominciano a picchiarlo solo perché era un ragazzo all'apparenza debole, quando se ne  andarono, Roy, ancora con i pugni serrati, tanto da diventare rossi. Continuava a ripetersi le parole del padre ormai defunto: ricorda arriverà il giorno che ti risveglierai come drago fra i draghi ma fino a quel momento dovrai trattenerti e non rispondere mai alle provocazioni.

Appena i ragazzi se ne furono andati, Roy si alzò e si diresse per il sentiero verso una casupola li vicino.

Quello era il suo nascondiglio dove restava fino a quando non si faceva ora che sua madre tornasse da lavoro con i suoi fratelli.

All' improvviso sentii un forte rumore provenire dall'esterno, corse subito verso l'esterno per vedere cose che aveva causato quel rumore e rimase molto sorpreso di quello che vide, due uomini che si libravano nel' cielo, uno su una specie di nuvola di fuoco  mentre l'altro sembrava che stesse cavalcando una falce completamente nera che sembrava l'arma di un dio della morte.

L'uomo sulla falce cominciò a parlare:« è inutile che cerchi di scappare Re del Fuoco ormai ti ho preso  non hai via di scampo». L'uomo rispose ridendo:« Ahahah davvero credi che io stessi scappando?! Stavo solo cercando un luogo lontano da occhi indiscreti dove poterti sopprimere » così si fiondo sul suo avversario recitando qualcosa in una lingua sconosciuta e all'improvviso subito dopo aver recitato questa specie di incantesimo nelle sue mani si formarono delle fiamme che lanciò contro il  suo avversario.

L'uomo rendendosi conto di quello che era appena accaduto si girò di lato così da riuscire a schivare le fiamme ma non riuscì a evitare il pugno del' suo avversario che lo gettò a terra creando un piccolo cratere, appena si rialzo sputo  una boccata di sangue risali sulla sua falce e andò dritto davanti all'avversario e gli disse:« Bel colpo devo ammetterlo, ma non sarai sempre così fortunato da cogliermi di sorpresa »

All’improvviso l'uomo caccio da non si sa dove una lancia nera con un'aura di morte.  Allo stesso tempo l’altro uomo caccio una spada lunga con un aura rossa come il fuoco più puro e disse:« Non ne sarei sicuro se fossi in te».

I due cominciarono ad attaccarsi senza sosta in un minuto si erano dati già più di venti colpi  Roy era rimasto scioccato per quello che stava vedendo.

Dopo che i due si erano scambiati più di mille colpi stavano cominciando a sentire il peso della battaglia.

Quindi l'uomo con la lancia disse:« Sei stato un grande avversario Re del  Fuoco che ne dici di mettere fine a questa inutile battaglia e non ti arrendi, non potrai mai vincere.»

Il Re del Fuoco rispose: “Se pensi che basti così poco per sconfiggermi ti sbagli di grosso ci vuole ben altro per sconfiggermi».

L' uomo con la lancia rispose:« Lo hai voluto tu questo sarà l'ultimo colpo solo uno di noi sopravviverà, preparati!» cominciò a recitare in una lingua sconosciuta una specie di incantazione e attorno alla lancia cominciò a formarsi un aura nera che sembrava arrivare dall’ inferno stesso accompagnato da dei lamenti che facevano venire il latte alle ginocchia.

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L’uomo con la spada vedendo le azioni dell'avversario si accigliò e capì che aveva intenzione di mettere fine allo scontro con un ultimo colpo quindi decise anche lui di usare il suo colpo più potente cominciando a recitare un incantazione in una lingua anch’essa sconosciuta facendo apparire intorno alla spada una fiamma così potente che sembrava potesse sciogliere qualunque cosa toccasse.

I due cominciarono a guardarsi in cagnesco che sembrava volessero uccidersi con lo sguardo. L’uomo con la spada disse :« Hai ragione solo uno di noi sopravviverà e sarò io!»

L’uomo con la lancia si fiondò sull'avversario con la sua tecnica:« Lamento dell’ Oltretomba».

Allo stesso tempo l’altro uomo si gettò contro il suo avversario con la sua tecnica:« Lama Fulmine Ardente»

I due si affrontarono con le loro tecniche più potenti e una volta colpiti si voltarono uno contro l’altro e si vide che l’uomo con la spada sputo una grossa boccata di sangue e che aveva perso un braccio e cadde verso il terreno esausto, sembrava aver perso lo scontro.

Ma all’ improvviso si sentirono le grida di dolore dell'altro uomo che era diventata una torcia umana e cadde verso il terreno tanto velocemente che sembrava una cometa appena si fu schiantato sul terreno creò un cratere grande una decina di metri.

L’uomo che aveva perso il braccio una volta fermata l’emorragia al braccio si diresse verso il cratere e disse: «chi vola troppo vicino al sole rischia di scottarsi!. Hai osato troppo, a pensare di potermi sconfiggere da solo.   Hai un ultima parola prima che ti mandi a l’altro mondo!?»

Appena sentii le parole dell’ uomo si mise a ridere:« Ahahah  sei degno del’ tuo nome Re del Fuoco, ma se pensi di aver già vinto ti sbagli di grosso. Pensi davvero che non avessi un piano B?!.»

L'uomo si accigliò quando sentii le parole dell'uomo si mise in guardia chiedendo con molta attenzione all’ uomo:« Che intendi? Cos' hai intenzione di fare?»

L’uomo rispose:« Dovresti saperlo noi Dark Elementist siamo pronti a tutto per portare a termine una missione» all'improvviso cominciò ad apparire davanti a l'uomo a terra un marchio nero a forma di teschio completamente nero con un'aura scarlatta.

L’uomo appena si rese conto di quello che stava succedendo si spaventò, cerco di scappare il più lontano possibile da quell' uomo.

Nel frattempo l'uomo in fin di vita con le ultime energie rimaste, lancio una corda che si andò a legare intorno alle gambe dell’ uomo in fuga « e inutile che cerchi di scappare questa e una corda lega tutto nemmeno un Elementist all' unione dell’ secondo elemento riuscirebbe a liberarsi facilmente».

Nel frattempo il simbolo del teschio era diventato grande quanto la testa dell'uomo, quando raggiunse questa grandezza l’uomo sputo del sangue sul teschio « anche se morirò porterò a te la mia missione anche se ci vorrà del tempo. Maledizione Teschio della Vita!»

Il simbolo si diresse verso l’uomo legato e lo colpi. Appena venne colpito si cominciarono a sentire delle risa « Ahahah oggi hai vinto tu me ne andrò per primo ma ci vedremo presto la maledizione che ti ho lanciato ti corrode da dentro ti restano all'incirca due anni goditeli» Dopo queste ultime parole l’uomo mori.

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