Una notte in cui il cielo, solitamente punteggiato di stelle scintillanti, si trasformò in un mare di oscurità profonda. Il sole si era eclissato dietro un velo di nuvole nere, mentre la luna, solitamente luminosa, era scomparsa nel nulla, lasciando il mondo avvolto nell'incertezza e nel mistero.
Le nuvole si ammassavano.
Il loro passaggio si accompagnava a una sinfonia di tuoni spaventosi.
I fulmini squarciavano il cielo, proiettando bagliori accecanti che fendevano l'oscurità con la loro furia elettrica.
Era una notte in cui la natura stessa sembrava ribellarsi, con la terra che fremeva sotto i piedi degli uomini. Un terremoto leggero agitava il suolo, come se la madre terra stessa cercava di scuotere via un peso insopportabile.
Gli alberi piegavano sotto il vento impetuoso, mentre le case tremavano sulle loro fondamenta, incapaci di resistere alla potenza della tempesta.
Nessun meteorologo, per quanto esperto, era riuscito a prevedere o spiegare l'inaspettato fenomeno che stava avvenendo.
I loro strumenti impazzivano, segnando valori fuori scala e lanciando segnali di allarme che nessuno osava ascoltare. Era come se il mondo intero fosse stato preso di sorpresa da una forza primordiale, qualcosa di antico e potente che non si poteva né comprendere né controllare.
E in mezzo a questa tumultuosa notte, in una modesta casa alla periferia di una piccola città, una donna diede alla luce un bambino.
Mentre il bambino veniva alla luce nel fragore della tempesta che infuriava fuori. Il suo pianto si unì al coro tumultuoso della natura, un grido di vita lanciato in un mondo sconvolto.
Fu così che Rykon venne al mondo, il bambino nato dalla tempesta.
Da quel momento in poi la sua vita sarebbe stata intrecciata con il mistero e l'avventura. La leggenda di quel bambino nato sotto il cielo in tumulto si diffonde rapidamente, portando con sé un senso di meraviglia e di timore.
Chi avrebbe mai immaginato che quel neonato, nato in una notte così straordinaria, sarebbe diventato il fulcro di eventi che avrebbero dovuto cambiare il corso della storia? Chi avrebbe mai pensato che la sua vita sarebbe stata una saga di avventure e di miracoli, una storia di magia e di destino? Ma così era, e da quella notte in avanti Rykon sarebbe stato conosciuto come il bambino nato dalla tempesta, destinato a compiere imprese che nessun altro avrebbe osato sognare.
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Lyna, la madre di Rykon, osservava con occhi pieni di meraviglia e timore il suo neonato avvolto nella coperta. Il pianto di Rykon, il suo primo grido di vita, sembrava sormontare il tumulto della tempesta, eppure portava con sé un'energia straordinaria, un legame con quel cielo che sembrava averlo accolto nel suo fragore.
La stanza modesta, illuminata da una fioca luce di candela, tremava leggermente a causa delle scosse sismiche che ancora attraversavano il terreno. Lyna teneva stretto il suo piccolo Rykon, un sorriso misto a preoccupazione sul volto. Non poteva ignorare il fatto che la nascita di suo figlio era connessa a un evento cosmico senza precedenti.
Tuttavia, la felicità di Lyna venne presto offuscata da un dolore più profondo. Il padre di Rykon, un uomo dal passato misterioso, aveva lasciato la loro vita in circostanze misteriose. Non c'era stata una spiegazione chiara, solo un breve biglietto lasciato sul comodino, in cui si leggeva che era partito per ragioni personali.
Il cuore di Lyna si spezzò, ma non volle far pesare la tristezza su suo figlio. Decise di tenere nascoste le vere ragioni della partenza del padre, proteggendo Rykon dal peso della verità. Gli raccontò che suo padre era partito per viaggiare in terre lontane, alla ricerca di avventure e di risposte a domande complesse che solo il mondo poteva fornire.
Rykon cresceva in un ambiente di amore e cura, ma nonostante gli sforzi di Lyna, poteva percepire la malinconia nei suoi occhi e nei suoi gesti.
La sua infanzia fu segnata dalla scoperta di straordinarie abilità fisiche. Fin dalla tenera età, spiccava per una velocità sovraumana, una forza che sfidava ogni spiegazione e riflessi così pronti che sembravano anticipare il futuro. Gli abitanti del piccolo villaggio, dove Rykon e sua madre si erano stabiliti, osservavano con occhi increduli le gesta straordinarie del giovane, chiamandolo "Il Bambino della Tempesta".
Ma ciò che più catturava l'attenzione di Rykon era il fuoco. Fin da quando era un bambino, trascorreva ore a scrutare le fiamme danzanti, ipnotizzato dalla loro bellezza e dalla loro imprevedibilità. Seduto vicino al focolare, osservava le lingue di fuoco danzare nell'aria, perdendosi nei movimenti sinuosi e nei colori che andavano dal rosso acceso all'arancione intenso.
La vita quotidiana di Rykon si sviluppava tra giochi di velocità nella foresta, sfide di forza con gli amici del villaggio e il costante fascino nei confronti del fuoco. Gli anziani del villaggio, che avevano vissuto la notte della sua nascita, sussurravano tra di loro, chiedendosi se Rykon fosse davvero il prescelto, il bambino destinato a compiere imprese straordinarie.....
Con il passare degli anni, le abilità di Rykon si affinarono ulteriormente. Era diventato un giovane atleta senza pari, con una agilità e una forza che lo distinguevano dal resto della comunità. Ma più cresceva, più aumentava anche la sua curiosità e il desiderio di comprendere il significato di ciò che lo rendeva così unico.
Rykon, un ragazzo come tanti, faceva bene a scuola, ma la sua vera passione erano le arti marziali. Fin da piccolo si iscrisse a diverse palestre, cercando di affinare le sue abilità. Un giorno, durante la cena con sua madre Lyra, si sedettero a tavola.
"Mamma oggi... "Rykon esitò, la voce impaurita. "Ho avuto delle visioni, come se qualcuno mi stesse seguendo, un'ombra."
Lyra, sua madre, si preoccupò, ma cercò di nascondere la sua inquietudine. Nella sua mente pensò: "Ormai il tempo sta scadendo e il potere di Rykon sta emergendo. Non riuscirò a controllarlo ancora per molto." Non rivelò nulla sulle sue preoccupazioni e rispose a Rykon con dolcezza, "Cosa intendi, caro? Probabilmente sono solo sogni strani. La tua immaginazione è vivace."
Rykon abbassò lo sguardo al piatto, cercando di trovare le parole giuste. "No, mamma, è diverso. È come se qualcosa stesse arrivando, qualcosa di grande e oscuro."
Lyra, guardando il suo ragazzo, sentiva il nodo nella gola stringersi. La preoccupazione per il futuro di Rykon la avvolgeva come un'ombra. "Ascolta, tesoro," disse con voce rassicurante, "potrebbero essere solo pensieri strani. Cerchiamo di non pensarci troppo. La vita è fatta di tante sfide, e noi le affronteremo insieme, come sempre."
Rykon annuì, ma il suo sguardo rifletteva ancora un misto di paura e determinazione. Lyra, pur nascondendo i suoi timori, sapeva che il cammino di suo figlio stava per diventare sempre più complicato. La cena continuò con un senso di incertezza nell'aria, mentre madre e figlio cercavano di affrontare le loro paure nascoste, senza rivelare completamente i segreti che ognuno di loro custodiva nel cuore.
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